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Visualizzazione dei post con l'etichetta immigrazione

Mappe

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Mentre l'ordine esecutivo di Trump  che blocca per 120 giorni il programma di accoglienza dei rifugiati e istituisce un divieto d’ingresso di 90 giorni per i cittadini di sette paesi a maggioranza musulmana (Iran, Iraq, Libia, Siria, Somalia, Sudan e Yemen)  scatena una battaglia legale, proteste e caos negli aeroporti da noi si discute di congresso. Ilvo Diamanti, nella rubrica settimanale scritta per Repubblica, Mappe, ci aiuta a capire dove sta andando l'Italia. In meno di due mesi è cambiato molto, se non tutto, nel sistema politico italiano. Quantomeno, sono cambiati il percorso e le destinazioni che lo orientavano. Fino a pochi mesi fa si marciava verso un bicameralismo, finalmente, imperfetto. Con un Senato ridimensionato. Con poteri limitati. A sostegno di una democrazia maggioritaria e "personalizzata", per effetto dell' Italicum , una legge elettorale a doppio turno. Che, nella versione originaria, prevedeva un ballottaggio fra i primi

L’Italia darà la cittadinanza ai figli dei rifugiati

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Mentre il governo affronta un crescente sentimento anti-immigrati alimentato dai massicci sbarchi di questi mesi nel sud di migranti partiti dalle coste africane, il sottrosegretario all'interno con delega all'immigrazione Domenico Manzione dichiara la volontà dell'Italia di riconoscere la cittadinanza ai figli dei rifugiati. Il provvedimento coinvolgerà i figli nati in Italia da genitori a cui è stato riconosciuto l'asilo politico e sarà il primo a tto per consentire l'avvicinamento alle norme sulle ius soli sulle quali era stata fortemente contestata l'ex ministra Cecile Kyenge. Come ha avuto modo di dire Manzione alla Reuters, l 'iniziativa "sicuramente manda un messaggio di accoglienza, risponde a una questione di diritti umani e rimedia a una disparità di trattamento evidente". In questo momento ai figli  dei rifugiati in Italia viene attribuito lo stesso status, ma non a coloro nati dopo che l'asilo è stato garantito. Un'im

La protesta di Chaouki a Lampedusa

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Il 22 dicembre il deputato del Pd di origini marocchine Khalid Chaouki è entrato per protesta nel centro di prima accoglienza di Lampedusa. Chaouki ha chiesto il trasferimento degli oltre 200 ospiti verso strutture più adeguate. “Io non mi muoverò da qui fino a quando il Cpa non torna al ruolo che gli è assegnato dai trattati internazionali: un centro di transito, dove la permanenza non può superare le 96 ore”, ha detto all’Ansa . La sua protesta arriva dopo la pubblicazione di un video di denuncia contro le condizioni disumane in cui vengono tenuti i migranti a Lampedusa, trasmesso dal Tg2 il 17 dicembre. Khalid Chaouki ha scritto una lettera al quotidiano La Stampa per raccontare la sua prima notte nel centro. Qui, per legge, le persone possono rimanere per un massimo di 96 ore, non uno, due o addirittura tre mesi. Una situazione di totale illegalità. Così come teoricamente i profughi non potrebbero essere trattenuti. Questo non è un Cie – un Centro di identific

Paura delle proprie vittorie, sentire la gente, cavalcare i peggiori istinti.

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Le posizioni che fin qui abbiamo espresso sul Movimento 5 Stelle sono state spesso molto dure. Pur condividendone alcune istanze, spesso, molto spesso, non siano stati d'accordo con i toni apocalittici dei proclami del loro leader, dal tono dilettantesco e spesso poco umile con il quale venivano affrontati alcuni temi del dibattito politico. Ieri pero', alla lettura dell'approvazione dell'emendamento che cancellava il reato d'immigrazione un fremito di ammirazione andava al Movimento 5 Stelle perché la proposta veniva dai senatori del Movimento Cinque stelle Andrea Buccarella e Maurizio Cioffi. Finalmente un reato particolarmente odioso, sospinto dalla partecipazione emotiva per la tragedia di Lampedusa della scorsa settimana, veniva cancellata. Beppe Grillo però ha tenuto a precisare , proprio oggi che: "l'emendamento di due portavoce senatori del MoVimento 5 Stelle sull'abolizione del reato di clandestinità. La loro posizione espressa in

Non si muore solo per mare

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Non si muore solo per mare , come evidenziato da quest'atlante della migrazione in Europa prodotto da Sbilanciamoci . Muoiono di fame e freddo in Algeria, sulle mine in Niger e Libia, asfissiati nei camion mentre cercano di raggiungere Grecia o Gran Bretagna,  senza contare tutti quelli numeri che non conosciamo nel bel mezzo del Sahara. Un emergenza che riguarda tutti e che non può restare marginale alle semplici condoglianze come ricordato oggi dal sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini, con queste parole: «Mercoledì saranno qui Barroso, Letta e Alfano ma con loro sono stata molto chiara: se devono venire a Lampedusa solo per fare le condoglianze possono mandare una mail, qui servono impegni concreti»  E da domani si vedrà se al cordoglio seguiranno fatti, con la prima discussione tra i ministri degli Interni dei paesi dell'UE. Il governo Italiano, più coinvolto dai recenti fatti, proporrà una modifica delle norme relative ai richiedenti asilo politico e chiederà un m

Possiamo dirci indifferenti?

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via il Post.it Una storia da fine del mondo, una storia da senza Dio, una storia che non puo' restare nelle terze pagine dei giornali, dopo racconti di crisi politiche e capricci di uomini senza rispetto. Una storia da leggere.

Il Papa a Lampedusa. E di migranti si torna a parlare.

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170 km più a nord della costa tunisina c'è Lampedusa. Un'isola diventata un approdo, una lancia di salvataggio sul Mediterraneo, nella quale migliaia di profughi in questi anni hanno riconosciuto la propria porta verso l'Europa. 8400 migranti sono sbarcati li soltanto nei primi sei mesi del 2013, circa il doppio rispetto allo stesso periodo del 2012. Ma tra quanti arrivano, il numero dei morti durante la traversata è sempre drammaticamente alto. 40 negli ultimi sei mesi, 500 migranti morti nell'anno precedente, secondo i dati dell'commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. Fortress Europe , un osservatorio italiano che controlla la situazione dei migranti che cercano di entrare in Italia, denuncia che tra 1994 e il 2012 sono morte 6.450 persone mentre tentavano la traversata del canale di Sicilia. Numeri che da soli spiegano quanto la visita di ieri di Papa Bergoglio a Lampedusa sia stata fondamentale per riaccendere i riflettori su una vicenda c

Immigrazione. Le 10 proposte del PD al Governo Letta

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Queste le 10 proposte che il Forum Immigrazione del PD ha presentato al Governo Letta: 1) Cancellazione della tassa sul Permesso di Soggiorno 2) Riduzione tempi di permanenza nei Cie  3) Allungamento durata dei Permessi di Soggiorno per chi perde il lavoro  4) Gestione pratiche del rinnovo del Permesso di Soggiorno da parte dei Comuni 5) Riconoscimento titoli di studio conseguiti nei Paesi extra Ue 6) Semplificazione diritto di voto amministrativo per i comunitari 7) Istituzione dell’Albo dei mediatori interculturali 8) Tempi certi per le domande di naturalizzazione 9) Norme che garantiscano l'accesso allo sport per i bimbi 10) Equiparazione costi assicurazioni Nel suo intervento, il segretario  Gugliemo Epifani  si è soffermato su tre punti principali: a) Il rapporto immigrazione-Italia e il fattore crisi .  Viviamo da 6 anni un periodo di crisi, la più grave della nostra storia, che ha prodotto e continua a produrre disuguaglianza, paura e rassegnazione tra le persone. Ma i

I nuovi italiani

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E’ in programmazione in questi giorni nelle sale italiane “Lincoln”, l’ultimo e bellissimo film di Steven Spielberg. Una pellicola sicuramente interessante sia dal punto di vista cinematografico che storico ma soprattutto una pellicola che può indurre alcune riflessioni particolarmente attuali in questo periodo di campagna elettorale. La prima riflessione riguarda la democrazia. Nel film si vede in modo chiaro come il presidente Lincoln abbia dovuto impegnarsi, appianare divergenze, incontrare tutte le forze politiche per persuadere anche con le argomentazioni più ardue e talvolta con metodi borderline la necessità che tutti i cittadini fossero uguali davanti alla legge indipendentemente dal colore della pelle. Ciò che oggi sembra naturale e scontato è il risultato della tenacia e ostinazione di un uomo “illuminato” sostenuto dalla forza riformatrice della democrazia. La democrazia , anche nel lontano 1865, ha dimostrato la propria capacità di passare oltre le diver

Un'Italia più giusta anche per gli immigrati

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E’ difficile parlare di immigrazione in tempi di crisi economica e sociale. E’ difficile farlo in campagna elettorale.  Ci prova, in un articolo scritto per l'Unità e ripreso dal sito del Partito Democratico ,  Livia Turco,  Presidente nazionale Forum immigrazione PD e  componente della commissione Affari sociali,  L'immigrazione è uno di quei temi su cui difficilmente scatta l`applauso . Eppure è sul governo dell`immigrazione, sul progetto di convivenza tra italiani e immigrati che si decide quale sviluppo economico si intende promuovere, se basato sulla valorizzazione del capitale umano oppure sulla sua umiliazione attraverso la competizione sul basso costo del lavoro; se saremo un Paese euromediterraneo e se sapremo aiutare gli italiani a diventare cittadini europei e del mondo.  Colpisce l`assenza di questo tema nei programmi elettorali degli altri partiti.  Lo si comprende nel centrodestra: il fallimento delle loro politiche in termini di compressione

"Chi nasce e cresce qui è un italiano"

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Uno dei passaggi più forti del discorso di fine anno del Presidente della Repubblica è stato dedicato al tema della cittadinanza agli stranieri nati in Italia e ai figli di immigrati che sono vivono da anni nel nostro Paese e sono veramente integrati nel tessuto sociale ed economico italiano. L'Italia, ha detto Napolitano, è un "Paese da far crescere aperto e inclusivo : già un anno fa, avevamo 420 mila minori extracomunitari nati in Italia". Da questo dato la domanda forte del Presidente: "E' concepibile che, dopo essere cresciuti ed essersi formati qui, restino stranieri in Italia?" Scrive oggi il sito di Vita ( qui ) che "gli stranieri non compaiono in nessun programma politico" ; e poi si sofferma ad analizzare il programma di Grillo e di Monti. Il sito dimentica però di ricordare che da tempo il Partito Democratico è stato chiarissimo, su questo punto: "La prima norma che il nuovo Governo farà sarà una norma sulla cittadinanza

I falsi miti sull'immigrazione

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Se vi chiedessero di definire, in poche parole un immigrato, come lo descrivereste? Secondo l'italiano medio, l'immigrato è cinese, clandestino, bracciante agricolo e poco utile allo sviluppo nazionale. E’ quanto emerge da uno studio della Fondazione Leone Moressa , che a luglio ha intervistato 600 italiani per verificare quanto effettivamente conosciamo “i nuovi italiani”. Ebbene, dalla ricerca emerge con chiarezza come tutta la descrizione dell'immigrato-tipo sia basata su dati non veri. Quali altre informazioni scorrette abbiamo sull'immigrazione? Eccone alcune. Innanzitutto pensiamo che gli stranieri in Italia siano pochi : fra 1 e 2 milioni, mentre l’Istat dice che nel 2011 la presenza di immigrati nel nostro Paese sia stata intorno ai 4,5 milioni. Ancora, gli italiani sovrastimano la clandestinità : gli irregolari sarebbero più di un quarto degli stranieri presenti (26.7%), mentre la fondazione ISMU stima che non superino il 10.7%. Rispetto alla nazio

Gli invisibili delle campagne di raccolta

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C'è un Salento che conosciamo per i suoi luoghi bellissimi, meta delle vacanze estive di moltissimi turisti italiani e stranieri. Ma c'è anche il Salento capitale del caporalato, popolato notte e giorno da un esercito di immigrati pronti a tutto pur di lavorare come schiavi. Li hanno ribattezzati «gli invisibili delle campagne di raccolta». Nessuno li vede e nessuno li sente. O, meglio, nessuno vuole vederli né sentirli. Sono lì per la stagione delle angurie e sopravvivono come possono, accampati in tende, sotto gli ulivi, senza acqua potabile e senza corrente elettrica. Sono diverse centinaia - alcuni sostengono addirittura 800 - sparsi sui 2100 ettari di terreno dedicati alla coltivazione delle angurie e vengono tutti dall'Africa: Tunisia, Algeria, Senegal, Sudan, Costa d'Avorio, Ghana. Lettera43.it racconta ( qui ) questa storia , che richiama, ancora una volta, il tema del caporalato, della lotta allo sfruttamento dell'immigrazione, della criminalità

Contro il caporalato

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3,50 Euro per raccogliere un cassone di pomodori da 300 kg sotto il sole a 40 gradi. 2.50 se si è clandestini. È questa la paga che un immigrato riceve nelle campagne pugliesi, dove fa orari anche di 14 ore. Lavora a cottimo. I più robusti riescono a portare a casa 20/25 euro al giorno (il 40% in meno di un italiano con le stesse mansioni), al netto di un taglieggiamento su trasporto, cibo, acqua e altre necessità elementari controllate dai caporali che li assumono e distribuiscono il lavoro. Mentre gli italiani iniziano ad andare in vacanza, non lontano dalle spiagge più belle si raccolgono pomodori, meloni e angurie, impiegando migliaia d’immigrati africani extra-comunitari o dei neo-comunitari provenienti dall’Est Europa . Vogliamo aspettare un’altra drammatica protesta come a Rosarno nell’inverno 2010? O un altro sciopero come quello di Nardò della scorsa estate per renderci conto che ciò che mangiamo rischia di essere passato per queste mani ridotte in semi-schiavitù? Non ab

La campagna "Diritto di scelta"

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"Sono approdati sulle nostre coste durante il conflitto in Libia, per fuggire alle violenze o perché costretti a imbarcarsi dalle milizie di Gheddafi". Comincia così l'appello lanciato dalla campagna "Diritto di scelta" per chiedere "l'immediato rilascio di un titolo di soggiorno umanitario" agli oltre 21mila richiedenti asilo giunti nell'ultimo anno dall'Africa e smistati nelle varie regioni italiane dalla Protezione civile. Centinaia di enti in tutta Italia , in modi diversi, stanno provvedendo alla loro ospitalità , al di fuori del circuito del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. Ma ogni sforzo , ogni risorsa messa a disposizione, ogni percorso di inserimento, rischia di risultare vano senza la garanzia di un futuro , senza la prospettiva di un titolo di soggiorno che permetta loro di scegliere se stare o ripartire, se tornare in Libia o al proprio paese d'origine. Pur provenendo dalla Libia, sono nati

Immigrazione: l'Italia paga per le scelte precedenti

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La politica migratoria del governo Berlusconi continua a perdere pezzi . A picconare i pacchetti sicurezza e la Bossi-Fini sono stati i tribunali ordinari, il Consiglio di Stato, la Corte di Cassazione, la Consulta e la Corte di giustizia dell'Unione europea. Oggi si è aggiunta la Corte europea dei diritti dell'uomo , che ha condannato all'unanimità l'Italia per i respingimenti verso la Libia . Il 6 maggio 2009 , a 35 miglia a sud di Lampedusa , in acque internazionali, le autorità italiane avevano intercettato una nave con a bordo circa 200 persone di nazionalità somala ed eritrea, tra cui bambini e donne in stato di gravidanza. I migranti sono stati trasbordati su imbarcazioni italiane e riaccompagnati a Tripoli contro la loro volontà , senza essere prima identificati, ascoltati né preventivamente informati sulla loro effettiva destinazione e senza avere la possibilità di presentare richiesta di protezione internazionale in Italia. Le successive condizioni di vita in

L'integrazione passa anche dalla donazione del sangue

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L'integrazione in Brianza passa anche attraverso un gesto importante come quello della donazione del sangue : cresce , infatti, nell'intera provincia, il numero dei donatori immigrati. Tra i volontari attivi in Brianza nel 2010, quelli cioè che almeno una volta negli ultimi due anni hanno donato il sangue, 358 sono stranieri. A loro vanno ricondotte ben 640 donazioni. Questo è quanto è emerso dalla prima inchiesta targata Avis Monza e Brianza che ha analizzato il numero di iscritti stranieri nelle 38 sezioni comunali. Guardate il dato di Brugherio, al quarto posto in questa classifica. Fonte dati della tabella: ufficio stampa Avis Monza e Brianza Un dato interessante, questo della donazione di sangue da parte degli stranieri. Che ci fa capire come attraverso gesti importanti come questi passa anche il desiderio di integrarsi pienamente nelle nostre comunità . Qui per saperne di più.

La Lombardia multietnica

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Oltre un milione di immigrati in Lombardia. Un cittadino straniero ogni dieci lombardi, uno ogni sei milanesi, un piccolo immigrato ogni cinque bambini. Numeri da primato regionale, che confermano Milano come la città più multietnica d’Italia. Sono alcuni dati emersi ieri, alla presentazione del 21° Rapporto sull'Immigrazione, preparato dalla Caritas e dalla Fondazione Migrantes. In Lombardia, un neonato su tre è figlio di immigrati, in Lombardia si concentra un quarto degli studenti stranieri presenti in tutta Italia. Di questi studenti stranieri, in realtà, quasi la metà sono nati in Italia. Don Roberto Davanzo , direttore della Caritas Ambrosiana , sostiene che « quello delle seconde generazioni è un processo inarrestabile. Occorre risolvere il paradosso dei figli dei migranti, stranieri per legge, anche se italiani per cultura. La legge sulla nazionalità per via ereditaria non è più adeguata alla nuova realtà. C’è una raccolta firme in corso che va sostenuta con gran

La sanatoria truffa

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Il quotidiano online "L'Inkiesta" oggi ci racconta come si sono consumate in Italia nelle frenetiche settimane a cavallo del settembre 2009 una serie di truffe ai danni di lavoratori immigrati. "Visto che nessuno straniero irregolare può sporgere denuncia senza essere espulso, l’impunità è garantita a tutti i furbi (italiani nel grosso dei casi, ma anche egiziani e senegalesi) che li hanno truffati promettendo un permesso di soggiorno . Il giro d’affari è stato, per la sanatoria 2009, di 53 milioni di euro, finiti nelle tasche di datori di lavoro senza scrupoli, faccendieri, sedicenti avvocati e commercialisti. " "Per comprendere le ragioni che hanno portato a questa situazione occorre però fare un passo indietro. Il 15 luglio 2009 diventa legge (numero 94/2009) il cosiddetto “Pacchetto sicurezza” che ha introdotto nel nostro ordinamento il reato di clandestinità: una condizione che coinvolge più di 700mila immigrati (ma secondo alcune stime almeno u

C’era una volta l’invasione.

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Per un decennio l’incremento degli immigrati era stato continuo e consistente. Ma poi è arrivata la crisi, e i flussi sono diminuiti drasticamente. I dati definitivi riguardano il 2009: -25% rispetto all’anno precedente in l’Italia , -9% nell’area Ocse. Il segretario generale dell'Ocse, Angel Gurria, che ha presentato lo studio a Bruxelles assieme ai commissari europei agli Affari sociali e agli Interni Laszlo Andor e Cecilia Malmstrom ha affermato che " i Governi devono sviluppare maggiormente canali legali per accogliere gli immigrati nel mercato del lavoro e incoraggiare un utilizzo migliore delle loro specializzazioni". Se il declino del flusso migratorio è principalmente dovuto al calo delle opportunità d'impiego , è ovvio che le vittime principali siano state i giovani immigrati. I settori più colpiti, invece, sono stati le costruzioni, i servizi finanziari e la distribuzione. Al contrario, è cresciuta l'occupazione nei campi dell'istruzione, del