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Chiudono venti imprese al giorno: la Brianza al centro della crisi

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Nel primo trimestre del 2013 nella provincia di Monza e Brianza hanno chiuso più di venti imprese al giorno. È il drammatico dato reso noto dall’ufficio studi della Camera di commercio di Monza e Brianza. Ce lo racconta il Cittadino di Monza e Brianza Il saldo delle imprese registrato tra gennaio e marzo del 2013 è negativo: 1.834 imprese cessate e 1.633 nuove imprese iscritte, per un saldo di -201. In Lombardia Monza e Brianza comunque seconda provincia lombarda, dopo Milano, per tasso di crescita (-0,27%). Nel 2010 le imprese che hanno cessato l’attività nello stesso periodo sono state 1.561, nel 2011 1.456 e nel 2012 1.656. Nonostante questo, la Brianza è comunque la seconda provincia in Lombardia, dopo Milano, per tasso di crescita (-0,27%). A soffrire di più le imprese artigiane (quasi la metà delle cessate nei primi mesi del 2013 sono artigiane). Saldi più negativi per i settori dell’industria (manifattura -113 imprese in tre mesi, costruzioni -87). Per quanto riguarda gli

Alcatel-Lucent di Vimercate: 490 esuberi

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Ieri un centinaio di lavoratori della Alcatel-Lucent  di Vimercate hanno manifestato davanti al Pirellone , in concomitanza con la seduta del Consiglio regionale della Lombardia, contro i 490 esuberi , in particolare ricercatori, decisi dalla multinazionale . Il piano di ristrutturazione, presentato dalla multinazionale con sede a Vimercate al ministero dello Sviluppo Economico lo scorso 24 gennaio, prevede 700 esuberi nel nostro paese. Saranno 490 i tagli del personale, pari al 25 % dell'intera forza lavoro, 200 lavoratori somministrati e 360 ricercatori, pari al 45% del dipartimento Ricerca e Sviluppo. Una rappresentanza dei lavoratori - leggiamo dal sito de Corriere della Sera - ha ottenuto di essere ricevuta in Consiglio regionale dal presidente Davide Boni, dalla vicepresidente Sara Valmaggi e da consiglieri regionali in rappresentanza di tutti i gruppi. Tutti gli esponenti sindacali hanno precisato che si tratta di una congiuntura grave non solo per le sue implicazion

Riforma del lavoro: il piano del Governo

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Lunedì si aprirà la trattativa tra Governo e parti sociali sulla riforma del mercato del lavoro. Oggi Repubblica anticipa il piano del Governo, sul quale si sarebbe trovato un terreno di comune discussione tra sindacati, ministri e imprenditori. La filosofia è quella annunciata ieri da Mario Monti: "Dovremo ridurre la frammentazione dei contratti e far andare di pari passo la riforma del mercato del lavoro con quella degli ammortizzatori sociali". Poche parole per dare il via libera al contratto unico di apprendistato e all'introduzione del reddito di disoccupazione, i due assi della riforma Fornero. Ecco le linee principali del progetto. IL CONTRATTO UNICO: accesso con tutele a tappe, poi niente licenziamenti L'idea è quella di sostituire con un unico contratto gli attuali 48 censiti dall'Istat . Avrà due fasi : una di ingresso, che potrà durare, a seconda dei tipi di lavoro, fino a tre anni. E una seconda fase di stabilità, in cui il lavoratore godrà

Un patto per la ricostruzione dell'Italia

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Il Partito Democratico sceglie Monza per la Conferenza nazionale per il lavoro autonomo e la micro e piccola impresa. Appuntamento sabato 26 novembre 2011 alla Villa Reale. "Siamo in una fase di straordinari cambiamenti. Il termine "crisi" è sempre meno utile a fotografare il passaggio in corso. Siamo, in realtà, in una "grande transizione", articolata lungo quattro fondamentali assi: geo-economico e geo-politico; demografico; economico e sociale; ambientale" afferma Stefano Fassina, responsabile Economia e Lavoro del PD. Continua Fassina:  "Navighiamo in mare aperto, ma la rotta è incerta ed il timone della politica inadeguato. Per ricostruire l'Italia, come in tutti i momenti alti della nostra storia repubblicana, le forze migliori del Paese devono cooperare . La ricostruzione richiede un patto tra soggetti della politica e le rappresentanze delle imprese e del lavoro, secondo i principi di sussidiarietà costituzionale. Il "compr

Dal PD un convinto sostegno a Monti

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Mario Monti (foto Afp, dal sito www.linkiesta.it) A Palazzo Giustiniani secondo e ultimo giorno di consultazioni per il premier incaricato, Mario Monti. In mattina Monti ha incontrato le delegazioni del Pd e del Pdl e poi si è recato al Quirinale , per una colazione di lavoro con il Presidente Napolitano . Nel pomeriggio l'incontro con le parti sociali , imprese e sindacati, le Regioni e le autonomie locali , i rappresentanti delle consigliere di parità e dei giovani . Tra stasera e domani, Monti tornerà al Quirinale per "sciogliere la riserva" e comunicare la composizione del suo Governo. “Noi diamo pieno e convinto sostegno ad un governo di autorevole e forte caratura tecnica, per meglio sostenere Mario Monti”. Queste le parole del segretario del Pd, PierLuigi Bersani , al termine di un'ora di consultazione con il premier incaricato Mario Monti e i capogruppo di Camera e Senato, Dario Franceschini e Anna Finocchiaro. Bersani ha detto la sua anche su

"Nessuno paga nessuno"

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Nel post precedente abbiamo parlato dei primi dati dell'Istat sulla disoccupazione che rivelano la drammatica situazione del lavoro in Italia, con il tasso di disoccupazione che a settembre è balzato all'8,3%, dall'8,0% di agosto. Ed è ancora più drammatico il dato della disoccupazione giovanile: i giovani dai 15 ai 24 anni senza lavoro sono il 29,3%, in aumento rispetto al 28% di agosto. E' il dato peggiore degli ultimi sette anni. Il quotidiano "La Stampa" quest'oggi ci racconta come la crisi del credito arrivi fino alle imprese. - Nel Paese dei contanti all’improvviso non circolano più soldi. «Da qualche mese nell’economia reale nessuno paga più nessuno, è tutto bloccato» , lanciano l’allarme gli artigiani varesini. Le imprese hanno difficoltà a farsi finanziare il capitale circolante dalle banche, così si tengono quel poco di liquidità in cassa rallentando i pagamenti a valle della filiera produttiva. Da Nord a Sud la musica è pericolo

Pubblica amministrazione a danno dell'impresa?

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Il comune di Modena ha recentemente aggiudicato un appalto per l'affidamento della manutenzione stradale, indicando espressamente che i lavori sarebbero cominciati il prossimo giugno, ma i pagamenti all'impresa appaltatrice sarebbero avvenuti a lavori ultimati, nel 2014. Il fatto rappresenta il segno di una definitiva capitolazione al grande male del momento: le casse vuote degli enti locali per effetto del patto di stabilità . "Il Sole 24 ore" ci racconta che Modena è la punta dell'iceberg di una situazione drammatica. I tagli alle casse degli enti locali si traducono in difficoltà enormi per numerose piccole imprese che rischiano non di rado la chiusura, pur avendo adempiuto con precisione agli obblighi contrattuali. Penso che si stia sottovalutando la pericolosità per l'intera economia italiana di questo modus operandi che può provocare effetti diffusi e incontrollabili. Viene colpita l'economia e l'etica pubblica. Continua "Il So

Tasse e servizi: le proposte del PD

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Una delle obiezioni più ricorrenti che si fanno ai partiti all'opposizione è quella di non fare proposte, di dire sempre NO, di parlare sempre male di Berlusconi e basta. Anche il PD, a qualunque livello, vive "circondato" da questa impressione, che però non corrisponde alla realtà. Spesso le proposte ci sono, ma non sono raccontate dai giornali o dalla TV . Ecco due esempi recenti : sapete che da due giorni gli amministratori del PD sono riuniti a Milano , per elaborare proposte per il Paese su federalismo, pubblica amministrazione, buone pratiche per i bilanci comunali? E sapete che a dicembre il Parlamento ha approvato una proposta del PD che impegna il Governo ad una riforma del fisco rivolta agli italiani, per dare di più a chi paga le tasse, lavora e investe, e togliere a chi le tasse non le paga? Ecco le misure che il PD propone:

Giovani disoccupati e società in rosso: ecco i record del Governo

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Il tasso di disoccupazione giovanile a dicembre è stato pari al 29 per cento; è il dato peggiore dal 2004 ad oggi per la generazione tra i 15 e i 24 anni. Lo ha comunicato oggi l'Istat, nel consueto bollettino . Questa volta il Ministro Sacconi non può dire che siamo in linea con l'Europa , dato che proprio oggi sono stati diffusi dati molto positivi per la Germania . E ancora: un'impresa su tre , in Italia, ha chiuso nel 2009 l'esercizio fiscale in rosso ; è quanto emerge dall'analisi del reddito d'impresa sulla base delle dichiarazioni Ires (imposta sui redditi delle società) presentate dalle aziende nel 2009. Ancora una volta, quindi, pessime notizie sul fronte dell'economia e del lavoro , con le generazioni più giovani che passano dalla precarietà alla disoccupazione senza speranza. Non è soltanto conseguenza della crisi globale, è anche colpa grave di un governo concentrato da mesi sulle ragazzine a casa Berlusconi e di un ministro del Lavoro impegna

Il contributo degli stranieri al nostro sistema imprenditoriale

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In dieci anni il sistema produttivo italiano sarebbe stato più povero senza il contributo delle imprese aperte da cittadini stranieri: sarebbero quasi 285 mila le imprese in meno, ovvero quasi 2 imprese su 3 (62%), le nuove aziende attive tra il 2000 e il 2010 (pari a 455 mila). Il dato emerge da una stima della Camera di commercio di Milano. I dati riguardano anche la Lombardia , che in alcuni settori avrebbe avuto una crescita dimezzata , senza gli stranieri. Anche altre otto le regioni italiane, senza imprese straniere, avrebbero avuto un saldo in rosso tra attività aperte e chiuse.

L'anno che verrà/3

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Già lunedì abbiamo scritto dei dati sulla cassa integrazione , che sono stati confermati da ulteriori approfondimenti, prima su Il Sole 24 ore , poi dall'Inps . La fine del 2010 fornisce dati interessanti per chi cerca segnali di reazione positiva da parte del mercato e del mercato del lavoro in particolare, anche se la lunga coda della crisi si rivela nella cassa integrazione straordinaria. Nel 2011 si deve tornare a parlare di politiche attive del lavoro , come sottolineato nell'articolo del Sole 24 ore . E' questo che si aspettano, dal nuovo anno, tutti coloro che "fanno il tifo" per una ripresa della nostra economia.

L'anno che verrà

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Il 2011 si trascina dietro tanti problemi: comincia con 170 tavoli di crisi aziendale aperti al ministero dello Sviluppo economico e 92 imprese in amministrazione straordinaria. La Cgil valuta che dietro questi numeri siano 200 mila i lavoratori coinvolti . DoppiaM

Meno tasse per le imprese dei giovani? Ci ha già pensato il centrosinistra

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Da L'Unità di oggi

La scelta di Santo

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Anche questo, purtroppo, è un effetto della crisi che stiamo vivendo. Notizia da Repubblica Si chiamava Santo Sergio Merlo, aveva 71 anni e da 38 la sua fabbrica di doposci dava lavoro a dieci persone in quel di Caerano, provincia di Treviso. Ieri, al suo paese, ci sono stati i funerali, con una gran folla. Merlo, che aveva cominciato come tagliatore di tomaie nello scantinato di casa, si è ucciso gettandosi nelle acque del canale Bretella. La "Emmevi", la sua fabbrica, aveva chiuso i battenti a giugno e il piccolo imprenditore aveva portato i libri in tribunale. I clienti non pagavano, la concorrenza cinese, nel calzaturiero, è forte. Merlo è il ventunesimo titolare di azienda e lavoratori che si è tolto la vita, dal 2008, nell'ex felice Nord Est. Una strage silenziosa , che impone di occuparsi della questione e di rompere l'isolamento degli imprenditori in crisi.

Bugie... e debiti

"Abbiamo abbassato le tasse, togliendo l'Ici e togliendo 2 miliardi alle imprese". Il problema è che il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ne è convinto. Pure per telefono lo racconta, come ha fatto sabato mattina chiamando durante la cerimonia di inaugurazione dell'autostrada pedemontana lombarda, cerimonia che, tra l’altro, è costata la bellezza di 300.00 euro! Il segretario del PD, Pier Luigi Bersani, ha subito fermato la grancassa delle bugie: "Non so in quale paese vive. Da quando il governo ha detto che la crisi era passeggera e psicologica, abbiamo 700 mila disoccupati in più, un milione di persone sotto ammortizzatori sociali e decine di migliaia di piccole imprese saltate o a rischio fallimento. Questi sono problemi che si devono affrontare con un piglio più deciso e non raccontando fantasie" . Diciamo la verità, anzi le verità, che sono proprio tutto il contrario come ribatte Stefano Fassina, responsabile Economia e Lavoro nella segreter