La formazione sulla nuova impresa 4.0 deve essere per tutti


La rivoluzione digitale in corso impone una revisione delle politiche della formazione e del lavoro che possano mettere al centro gli investimenti in sapere, conoscenza e preparazione. È questo un concetto fondamentale emerso nel corso della discussione del tavolo dedicato a “Lavoro e impresa per la piena occupazione” svoltosi nel corso della conferenza programmatica del Partito Democratico a Pietrarsa.

È fondamentale da un lato valorizzare le competenze e il saper fare delle persone e dall’altro sviluppare nuove politiche nel campo dell’istruzione e della formazione continua per i giovani. La strada da percorrere è quella indicata dal binomio “alternanza scuola-lavoro” e “apprendistato”, al fine di colmare il gap che abbiamo in Italia tra scuola e mondo produttivo e fornire ai ragazzi le competenze richieste dalla quarta rivoluzione industriale. Un importante compito lo avrà quindi la scuola che dovrà meglio organizzare e indirizzare i propri programmi al fine di consentire agli studenti di imparare, rapidamente, a utilizzare le nuove tecnologie.

La formazione sulla nuova impresa 4.0 deve essere per tutti: deve riguardare l’operaio così come il manager. I lavoratori dovranno essere accompagnati durante tutta la loro carriera in un continuo percorso di formazione e aggiornamento delle competenze digitali e tecnologiche. Le aziende avranno di conseguenza la responsabilità di fornire ai propri dipendenti la preparazione e le conoscenze che permettano loro di operare in questo nuovo contesto digitale.

Serve, dunque, una vera battaglia culturale, che ad esempio i giovani dell’associazione FutureDem stanno già portando avanti: qualità del lavoro e produttività possono procedere assieme solo se si è consapevoli del ruolo cruciale della formazione. Al fine di accrescere la competitività del sistema economico in chiave 4.0, il governo ha istituito il Fondo per il capitale immateriale, la competitività e la produttività. Le priorità di quest’ultimo saranno: finanziare progetti di ricerca e innovazione e favorire il trasferimento dei risultati dei progetti verso il sistema produttivo.

Sarà inoltre possibile diffondere la cultura 4.0 tramite lo sviluppo dei Digital Innovation Hub e dei Competence Center, distretti tecnologici per aiutare le PMI ad adeguarsi alla nuova rivoluzione industriale e centri per avvicinare le università alle aziende. Si tratta di un modello di supporto alle imprese nuovo e innovativo, con un coinvolgimento bottom-up di territori, università e centri di ricerca di eccellenza, per sostenere la crescita e lo sviluppo economico e industriale del nostro Paese.

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