Insieme per la K-Flex. Non lasciamo nulla di intentato!


Ci occupiamo oggi di una vertenza drammatica. Quella dei lavoratori della K - Flex di Roncello, frazione di Vimercate

MB News ci aiuta a fare il riassunto della vicenda.

L’azienda di Roncello  sta licenziando 187 persone e delocalizzando in Polonia. I vertici aziendali non saranno presenti all’incontro previsto per domani al Ministero dello Sviluppo Economico a Roma. La protesta di 200 tra lavoratori e sindacalisti che si è svolta davanti alla sede di Assolombarda non ha quindi avuto l’effetto sperato: la multinazionale conferma le sue decisioni.

La notizia è stata diffusa oggi (martedì 14 Marzo, per chi legge) dall'azienda tramite un comunicato, nel quale si legge: “Non avendo novità da comunicare riguardo alla propria decisione di cessare l’attività produttiva del sito di Roncello già espressa e confermata nel corso dell’incontro del 3 marzo scorso, K-FLEX non parteciperà all'incontro convocato il 15 marzo. K-FLEX conferma la disponibilità al dialogo e sollecita la prosecuzione del confronto in sede sindacale con le Organizzazioni Sindacali e la RSU al fine di trovare soluzioni idonee ad attenuare l’impatto sociale con un piano di incentivazione e strumenti di politiche attive aggiuntivi a quanto messo a disposizione dalla Regione Lombardia”.

Al cinquantesimo giorno di presidio permanente è ora difficile per i lavoratori vedere la luce in fondo al tunnel. L’azienda d’altronde aveva più volte confermato la sua posizione, anche nel recente incontro tra Maroni e l’amministratore delegato della K-flex Carlo Spinelli .

K-Flex di Roncello lavoratori in presidio sciopero

Al fianco dei lavoratori a rischio a Roncello è arrivato anche l'onorevole del Partito Democratico Roberto Rampi (in foto), insieme a Pietro Virtuani, Lorenzo Sala e Margherita Brambilla, 
per ascoltare gli addetti in presidio e conoscere la situazione. 

Ieri, 13 marzo, inoltre l’azienda si è resa colpevole di un altro episodio: ha negato l’accesso ai rappresentanti sindacali nei locali all'interno della sede di Roncello dedicati alle attività sindacali. L’accaduto è stato poi denunciato alle autorità competenti da Matteo Moretti di Filctem Cgil. L’azienda però sostiene di non aver mai ostacolato le legittime attività sindacali e di non star trasportando nessun materiale o macchinario al di fuori della sede di via Leonardo da Vinci al fine di spedirlo in Polonia. Insomma, i rapporti tra sindacati e azienda sembrano essere sempre più tesi.

Sempre ieri (lunedì 13Marzo, per chi legge) si è svolta una manifestazione davanti ad Assolombarda. In questa occasione il segretario generale della Femca Cisl Monza Brianza, Massimo Ferni, ha così commentato la situazione: “Domani arriveranno le buste paga per i lavoratori K-Flex, ma il loro importo sarà pari a zero, perché da quasi due mesi sono in sciopero contro un’azienda che ha dimostrato di essere, come si diceva una volta, il “padrone della ferriera”. Alla manifestazione erano presenti anche i segretari generali delle varie associazioni sindacali, tra i quali Emilio Miceli, Angelo Colombini e Paolo Pirani. In particolare, Emilio Miceli, segretario generale di Filctem Cgil ha definito la vicenda K-flex come un esempio di “delocalizzazione assistita”, riferendosi al fatto che in questi anni l’azienda ha ricevuto fondi pubblici che poi avrebbe investito all’estero.

Lo sciopero dei lavoratori, dopo quasi due mesi, continua, ma ormai il loro destino sembra essere segnato. L’azienda non retrocede.

***

Tutte le istituzioni si stanno muovendo. Oltre al Ministero dello Sviluppo Economico di cui avete letto sopra, mercoledi 15 Marzo in Consiglio Provinciale è stata approvata una mozione a sostegno della lotta dei lavoratori.

Leggiamo dal Comunicato del consigliere Provinciale Pietro Virtuani.



Il testo della mozione che abbiamo approvato oggi in consiglio provinciale, poi sottoscritta anche dagli altri gruppi e da tutti i consiglieri.
L'obiettivo della mozione è quello di chiedere alle istituzioni locali di trovare insieme quelle modalità che consentono di sostenere la lotta dei lavoratori che, in sciopero prolungato da molti giorni, non percepiranno nessuno stipendio. Il caso della K-Flex è ben presente a tutti: uno sciopero che dura da settimane, e una proprietà che rifiuta il confronto in tutte le sedi istituzionali.

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Determinato a vederci chiaro il Partito Democratico Provinciale. Riprendiamo il comunicato:

Sin dall’inizio della vicenda K-Flex, era chiaro che la battaglia intrapresa dalle lavoratrici e dai lavoratori per difendere il loro posto di lavoro sarebbe stata una battaglia, oltre che sacrosanta, anche molto lunga. Una caparbietà, una voglia di lottare, quella di questi uomini e donne, che ricordano a tutti noi quanto siano legati il tema del lavoro e quello della dignità di ciascuna persona.

Durante questi giorni sono stati diversi e numerosi i tavoli aperti a livello locale, regionale e nazionale e con grande piacere abbiamo registrato come tutte le istituzioni si siano schierate a sostegno delle ragioni dei lavoratori. E’ incomprensibile invece l’atteggiamento della proprietà dell’azienda che rifiuta sia il confronto sia la propria responsabilità di imprenditore nei confronti del territorio e dei propri lavoratori.

Davanti a questo atteggiamento e alla mancanza totale di senso di comunità, non possiamo fare altro che stringerci intorno ai lavoratori, alle lavoratrici e alle loro famiglie. Dobbiamo farlo ripartendo dalla nostra Costituzione, che all’articolo 1 dice che “l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro”, all’articolo 4 che “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, una attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.” ed infine in questo caso soprattutto all’articolo 41 che dice “L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.”

Invitiamo pertanto le Istituzioni a proseguire nel proprio lavoro per trovare una soluzione e sostenere la lotta dei lavoratori della K-Flex, e tutte le associazioni interessate a condividere con noi una battaglia culturale e politica in sostegno della dignità del lavoro, dell’impresa che riconosce e pratica la sua funzione.

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Anche il Consiglio Comunale di Vimercate accanto ai lavoratori della K-Flex. Riprendiamo il comunicato della consigliera del PD Mariasole Mascia 

Approvato all’unanimità un Ordine del Giorno presentato congiuntamente da tutte le forze politiche consiliari, in sostegno dei lavoratori della KFlex. Si impegna il Sindaco, in sintesi:

- ad attivarsi entro il 30 marzo 2017 per aprire un tavolo di trattativa finalizzato ad esplorare ogni opportunità per evitare la chiusura dell’attività e il licenziamento dei lavoratori
- ad adottare ogni misura di sostegno al reddito per supportare le famiglie dei lavoratori, in sinergia con gli altri Comuni del Vimercatese. 

Seguiremo con attenzione la vicenda, per assicurarci che l’impegno sia reale e concreto, che il Comune metta in campo tutti gli strumenti a sua disposizione e che questa vicenda non rappresenti solo occasione per passerelle di politici a cavallo dell’onda mediatica nazionale.

***

Qui l'articolo di Repubblica a testimonianza, ancora ce ne fosse bisogno, che la questione riveste importanza nazionale.

DoppiaM

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