Via alla campagna referendaria a Bergamo: noi c'eravamo (e vi aiutiamo a fare chiarezza)!

Sabato 21 maggio, a Bergamo, Matteo Renzi ha dato il via alla campagna referendaria sulla riforma
costituzionale e ai banchetti per la raccolta delle firme.

Il Teatro sociale di via Colleoni , una bellissima costruzione del '700 ancora mantenuta come alle origini, ha visto la partecipazione di numerosi militanti ed esponenti di partito. Anche la provincia di Monza e Brianza era ben rappresentata: oltre alla sottoscritta erano presenti la consigliera regionale Laura Barzaghi ed altri amici di Seveso, Cesano Maderno e altri comuni.
Aver partecipato mi ha consentito di chiarire ancora meglio il significato e la portata di questa
riforma, con la consapevolezza che niente è perfetto e che tutto è sempre migliorabile, ma allo
stesso tempo con la certezza che se mai si incomincia mai si potrà dare il via alle riforme.
E l'Italia sa bene da quanto tempo le stiamo aspettando, quanti governi si sono succeduti
promettendole e non mantenendo la promessa.
Tutti sappiamo bene che Giorgio Napolitano, accettando suo malgrado la seconda candidatura, ha
precisato che la sua scelta era accompagnata alla condizione che il parlamento facesse le riforme,
quelle riforme ferme da decenni.
Matteo Renzi, accettando l'incarico a formare il nuovo governo, si è a quel tempo impegnato in tal senso, legando la propria permanenza al governo alla effettiva realizzazione delle riforme: in caso
contrario avrebbe lasciato l'incarico.
Per coerenza, questo farà se gli italiani dovessero pronunciarsi contro la riforma costituzionale!
Non è personalizzazione del confronto ma rispetto dei patti.
E ora veniamo ai contenuti principali:

1) I costi della politica: quante volte ci siamo detti che vanno diminuiti e che vanno eliminati gli sprechi? Ma mai nulla si è fatto in questo senso. Con questa riforma SI', perchè l'abolizione del Senato significa l'eliminazione degli stipendi di 315 senatori; i 100 senatori che rimarranno saranno senza indennità e verranno espressi dalle regioni. Viene eliminato il CNEL, le Province vengono definitamente cancellate dalla Costituzione. UN'ITALIA PIU' SOBRIA

2) I tempi di approvazione delle leggi: chi non ha mai denunciato la lentezza dell'iter
parlamentare, con il sistema del bicameralismo perfetto? Con questa riforma SI' riducono
i tempi e si semplificano le procedure. Infatti solo la Camera potrà legiferare, eliminando
così la prassi dei continui rinvii tra Camera e Senato. Ci sarà maggior certezza dei tempi di
approvazione. UN'ITALIA PIU' SEMPLICE

3) Le competenze Stato-Regioni: ci ricordiamo ancora cosa è stato detto sugli sprechi delle
regioni? Con questa riforma SI' definiscono le materie di competenza in modo più razionale lasciando all'ambito regionale materie quali la sanità, avocando invece a livello centrale la promozione turistica, l'energia, le infrastrutture. Inoltre, vengono ridotti gli stipendi dei presidenti di regione (ora sono più elevati dello stipendio del presidente degli Stati Uniti!!) e dei consiglieri regionali. Vengono eliminati i rimborsi. Non abbiamo certo dimenticato il colore verde degli articoli di intimo che qualche consigliere di regione si è fatto rimborsare con denaro della comunità, tanto per citare uno degli esempi più eclatanti. UN'ITALIA PIU' GIUSTA

Nel prossimo ottobre siamo chiamati ad esprimerci votando il quesito referendario: è un referendum
confermativo, perciò la sua validità non è legata al raggiungimento del quorum.
Chi va a votare decide la sorte della riforma.
Ecco perché occorre andare a votare e votare SI' , se non vogliamo far scivolare l'Italia nel buio
perenne dell'immobilismo, ecco perché dobbiamo mobilitarci con 1,10,100,1000 banchetti
promossi non solo dal PD ma anche da tutti quei cittadini che ci credono e che vogliono contribuire
ad innestare una marcia in più al nostro paese.

Melina Martello, presidente del consiglio comunale di Brugherio.

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