La Legge di Stabilità



Qui sotto la nota dell'On. Roberto Rampi :

Quali sono i contenuti principali della legge di Stabilità che voteremo tra oggi, sabato e domenica qui alla Camera?
Ecco i principali, cercando una non semplice sintesi.
Credito d'imposta per la ricerca, sgravi fiscali, riduzioni significative del costo del lavoro che rende più vantaggiosi i contratti a tempo indeterminato rispetto agli altri, e sgravi anche per il lavoro non dipendente. Oltre due miliardi, incrementati con il lavoro alla Camera, sugli ammortizzatori sociali e le politiche attive sul lavoro, quasi quattro volte in più del passato. Queste due ultime misure rendono giustizia agli impegni presi sulla delega sul lavoro. Ci sono poi, e sono significativi, un miliardo in più per la scuola nel 2015 e tre sul 2016 che danno copertura economica al progetto La buona scuola. Recepite due proposte nate nella mia commissione con un fondo di 100 milioni di euro sul patrimonio culturale e l'introduzione dell'IVA al 4% per gli i-Book come per tutti i libri. Sul fronte delle entrate ci sono nuove misure per la lotta all'evasione ed entrate dalle rendite finanziarie, tagli e riduzione spesa, nuove entrate dalla tassazione sui giochi (con risorse per la lotta alle ludopatie) e sulle cosiddette pensioni d'oro, due temi di cui si è parlato molto, facendo anche molta disinformazione e propaganda, e che oggi grazie ad un lavoro serio e rigoroso si riescono ad affrontare.
Si tratta di quasi 11 miliardi in più nella disponibilità degli italiani, a partire da chi ha di meno, stabilizzando tra l'altro anche il famoso bonus fiscale di 80 euro (cosa di cui molti dubitavano) e una spinta verso nuove assunzioni sempre più di natura stabile. Questo il difficile lavoro che si è fatto e si sta facendo. Ci sarà poi un passaggio al Senato che in particolare dovrà affrontare ancora è meglio il tema delle riso  degli enti locali. Certo come sempre si poteva, in teoria, fare di più. La prima bozza di legge era più espansiva, metteva cioè più risorse pubbliche in questa fase difficile dell'economia. Su questo pesano ancora i vincoli europei. Vincoli non illogici perché nascono per contenere la spesa e il debito ma che vanno rivisti nel contesto di crisi. Su questo è in corso un'azione importante per rivedere le logiche degli interventi europei. Un Paese riparte non solo dalle norme scritte nella legge di stabilità, ma le norme della legge economica fondamentale devono creare le condizioni e sostenere la ripresa e questo provvedimento lo fa pur nei vincoli ancora troppo stretti dell'importazione economica ancora dominante in Europa. Qui sta il vero nodo, insieme alla credibilità complessiva del Paese.

Roberto Rampi

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