GAZA: Fermare le armi. No ad ogni forma di violenza



Trascriviamo qui sotto l'appello del nostro segretario provinciale Pietro Virtuani riguardante i gravi fatti di questi giorni che si succedono a Gaza e al quale anche il PD di Brugherio si associa:

L’escalation di violenza sviluppatasi in Medio Oriente non può lasciarci indifferenti e necessita di una chiara presa di posizione da parte della nostra comunità partitica. Consci delle difficoltà che possano incontrarsi nel valutare rapidamente eventi che testimoniano un filo diretto con la storia politica internazionale di questo e dello scorso secolo, riteniamo tuttavia fondamentale partire da un assunto di fondo imprescindibile, vale a dire l’appello al cessate il fuoco e la condanna contro ogni forma di violenza.
Condividendo le valutazioni del vice-ministro agli Affari Esteri, Lapo Pistelli, pare evidente come la parola delle armi non sia mai stata risolutiva in Medio Oriente e non lo sarà nemmeno oggi: in dieci giorni sono più di 200 le vittime palestinesi colpite dai raid israeliani lungo la Striscia di Gaza, in maggioranza civili, e più di 1500 i feriti, il cui numero sale con tragica costanza ogni ora.

In un clima di tensione e di confusione mediatica, di luoghi comuni e di commenti che oscillano tra l’indifferenza ed il tifo, riteniamo fondamentale che il nostro Partito ed i suoi iscritti valutino con la dovuta profondità le dinamiche che si stanno susseguendo in Medio Oriente. Davanti alla tragedia di un popolo che è vittima al contempo del terrorismo di Hamas e dell’esercito di Israele, il quale rivendica -in qualità di Stato militarmente aggredito- il proprio diritto alla sicurezza, non deve esserci altra via se non quella della mobilitazione della diplomazia internazionale, che si spera possa permettere di riprendere lo spiraglio aperto dalla proposta egiziana di cessate il fuoco ma fino ad ora rifiutata dai terroristi di Hamas. In accordo con le parole del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, ribadiamo pertanto come prioritario l’obiettivo di fermare le armi, garantendo così il diritto alla sicurezza di Israele e il diritto alla patria del popolo palestinese.

Fermamente convinti che sia meglio combattere intorno ad un tavolo che non su un campo di battaglia, auspichiamo che le diplomazie internazionali, ed in particolare quella europea il cui timone è oggi nelle mani del nostro Paese, sappiano porre le basi per una risoluzione pacifica del conflitto, la cui prosecuzione rischierebbe invece di complicare ulteriormente la precaria situazione umanitaria a Gaza, dove già oggi centinaia di migliaia di persone non hanno avuto possibilità di approvvigionamento di acqua.


Pietro Virtuani
Segretario provinciale PD Monza e Brianza


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