Crisi in M.O.: Mogherini riferisce nell'Aula della Camera

Mogherini  mogherini


“L'imperativo di queste ore è fermare il conflitto, fermare le operazioni militari di Israele a Gaza, fermare il lancio di razzi di Hamas". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, nel corso dell'informativa urgente nell'Aula della Camera sulla situazione in Medio Oriente. 

Il ministro ha ricordato le cifre della vittime del conflitto finora accertate. "L'enormità di questi numeri - ha detto - rende ancora più inaccettabile umanamente e politicamente il conflitto in corso".

"Stiamo tutti lavorando - ha aggiunto Mogherini - perché ci sia un cessate il fuoco duraturo". 
Nel suo discorso alla Camera sulla crisi a Gaza, ministro degli Esteri ha sottolineato che occorre "riconoscere" Mahmoud Abbas "come interlocutore utile anche da parte israeliana", "per rafforzare il ruolo di Abbas" che in questi giorni ha avuto "un importante ruolo" anche nella trattativa con i leader degli altri Paesi.


"Non dobbiamo farci intrappolare in questa bolla di odio", non si deve cedere alla "partigianeria". "Non dobbiamo decidere da che parte stare", essere "amici di Israele o dei palestinesi. Il nostro ruolo non è entrare in questo conflitto, ma fermarlo" ha continuato la Mogherini citando lo scrittore israeliano David Grossman.

"La mia generazione aveva sperato di poter vedere una stagione di riconoscimento reciproco e di rispetto reciproco, di pace" tra israeliani e palestinesi. "Oggi siamo lontanissimi da quella speranza".
"Dall'avvio dei combattimenti a Gaza, l'8 luglio, secondo le stime aggiornate a ieri sera, le vittime palestinesi sono 1.034, di cui 832 civili - 221 bambini - e i feriti 6.233. Le vittime israeliane sono, a questa mattina 56 di cui 3 civili", ha ricordato il ministro, spiegando che è "l'enormità di questi numeri a rendere del tutto inaccettabile, umanamente e politicamente, il conflitto in corso". 

"L'Italia ha già disposto un contributo di emergenza della Cooperazione di 1,65 milioni di euro per rispondere agli appelli delle agenzie internazionali e delle nostre ong, per l'acquisto di medicinali e generi di prima necessità" per la popolazione di Gaza. "In più - ha aggiunto - l'Italia contribuisce con 4 milioni al bilancio di Unrwa, e con 2 milioni a sostegno dei profughi palestinesi in Siria e in Libano".

E' necessario "migliorare nettamente le condizioni di vita dei palestinesi, sia a Gaza sia in Cisgiordania" per evitare, una volta raggiunta un'auspicabile tregua tra Israele e Hamas, che "tra 12, 18, 24 mesi si ricominci tutto da capo". 
"Nell'immediato - ha spiegato il ministro nell'aula di Montecitorio - questo significa consentire l'accesso umanitario e mobilitare un sistema di assistenza per l'emergenza e di sostegno alla ricostruzione e allo sviluppo socio economico".

Mogherini ha inoltre riferito che la Norvegia ha proposto all'Italia, nella sua veste di presidente di turno della Ue, di lavorare insieme "all'ipotesi di una conferenza dei donatori, da tenersi a Oslo nelle settimane successive al cessate il fuoco". "Nel breve e medio periodo", ha detto ancora il ministro, sarà necessario "sciogliere i veri nodi della situazione a Gaza a partire dall'apertura dei valichi, dal rispetto dei diritti dei palestinesi di coltivare la propria terra e pescare nel proprio mare e nella soluzione del problema del mancato pagamento degli stipendi dei dipendenti pubblici a Gaza".

C'è "il bisogno di offrire a Israele garanzie di sicurezza. Nell'immediato, le garanzie vanno fornite sulla distruzione dei razzi e dei tunnel, nel breve periodo sulle misure di demilitarizzazione di Gaza e ovviamente sul controllo delle frontiere". Da questo punto di vista, ha proseguito Mogherini, negli ultimi giorni si è discusso tra Paesi europei e con le autorità israeliane, palestinesi ed egiziane della possibile "riattivazione della missione dell'Unione europea di monitoraggio" del valico di Rafah tra Gaza ed Egitto. Sul dispiegamento di una simile missione, ha detto Mogherini, "l'Italia è pronta ad assumere un'iniziativa", ma "è evidente che una missione di questo tipo non potrebbe prescindere dal consenso delle parti" e da una "contestuale assunzione di responsabilità amministrativa a Gaza da parte dell'Autorità palestinese".


Dal sito del Partito Democratico

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