Un aggiornamento sul caso Micron



Sul tema dell'occupazione in Brianza e sul fronte della crisi delle aziende del distretto Hi-Tech finalmente qualche tiepida apertura alle trattative dalle aziende coinvolte
Nel caso della Micron l'azienda si è impegnata ad ascoltare le richieste dei sindacati, e si è raggiunto un accordo che potrebbe aprire un argine alle chiusure e alle delocalizzazioni di cui sono vittima le società del vimercatese. 

In particolare, attraverso il capogruppo Pd in Consiglio Regionale Enrico Brambilla chiede che adesso la regione vigili sugli ammortizzatori e sugli investimenti per aiutare il settore.

 “Va riconosciuto il forte impegno delle istituzioni e in particolare del Governo, che si è adoperato per una buona conclusione della vicenda, attraverso gli impegni con ST – ha detto Brambilla – Dobbiamo tutelare quel che resta del distretto brianzolo di microelettronica ed è ora compito di Regione Lombardia vigilare sull’uso della cassa integrazione e degli strumenti di accompagnamento alla ricollocazione scelti dall’azienda. Restano alcuni punti critici che son dovuti, oltre ai sacrifici personali ai quali dovranno in ogni caso sottoporsi i lavoratori da ricollocare, alla mancanza ancora di una soluzione chiara per una cinquantina di essi.
Infine resta aperto il capitolo sugli investimenti sulla microelettronica, a partire dall’agenda digitale. Occorre favorire la riattivazione di investimenti pubblici e privati sui nodi strategici delle infrastrutture regionali e nazionali, come chiediamo del resto nel nostro documento di contrasto alla crisi, che porteremo in Aula il 29 aprile in occasione della seduta straordinaria”.

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