La situazione delle carceri in Italia

 
Pochi di noi sono scampati al sospetto che gli scioperi della fame e della sete di Marco Pannella servano al dimostrante per mettersi al centro delle sue stesse dimostrazioni.
Inizia così oggi un articolo di Mattia Feltri su La Stampa, a proposito dello sciopero della fame e della sete che sta portando avanti in questi gioni Marco Pannella.
 
Eppure, dice Feltri, questa volta occorre la pazienza di entrare nel merito del tema che lo storico leader radicale affronta: la situazione delle carceri in Italia.
 
Ed è sempre La Sampa di oggi che fornisce qualche numero.
 
Al 31 dicembre 2011 erano detenute nelle carceri italiane 66.897 persone, a fronte di una capienza regolamentare fissata a 45.700 posti. E negli ultimi 11 anni, secondo dati Istat, l'ammontare della popolazione detenuta ha subito un incremento del 25,8%.
 
La maggior parte dei detenuti entrati nelle carceri nel 2011 (76.982) è in attesa di giudizio, mentre soltanto il 10% circa ha una condanna definitiva.
 
Le violazioni della normativa sugli stupefacenti rappresentano la tipologia più diffusa di reati per i detenuti presenti (27.459), seguono i reati contro il patrimonio (si contano 17.285 detenuti che hanno commesso rapine e 13.109 furto).
 
Nel 2011, poi, si sono registrati 63 casi di suicidio (praticamente uno ogni sei giorni, ndr) e 1.003 di tentato suicidio nelle carceri italiane, mentre gli atti di autolesionismo sono stati 5.639.
 
Il disegno di legge che prevedeva misure alternative al carcere rientra tra i provvedimenti che non potranno essere approvati a causa della fine anticipata della legislatura.
 
E su questo tema ieri il Presidente Napolitano ha voluto dire la sua, chiedendo ai partiti "con quale senso di responsabilità, di umanità e di civiltà costituzionale ci si può sottrarre a un serio, minimo sforzo per alleggerire la vergognosa realtà carceraria che marchia l'Italia?".
 
Qui l'articolo de La Stampa di oggi per approfondire il tema.

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