Tempo di primarie: la presentazione dei candidati. Pierluigi Bersani



In questi giorni stiamo pubblicando una serie di post che ci guideranno nella presentazione dei candidati  alle primarie. Primarie che individueranno il candidato del centrosinistra alle prossime elezioni.

Il primo post che trovate qui è dedicato a Laura Puppato;  55 anni, giovane alla politica è stata eletta sindaco la prima volta 10 armi fa. Ha sconfitto la Lega in Veneto, due volte.

Qui abbiamo parlato della della candidatura di Matteo Renzi, la cui campagna per le primarie  attraverserà le centouno province.

Oggi è la volta di Pierluigi Bersani, segretario del Partito Democratico.

In questo caso ci facciamo aiutare da Simone Collini e dal suo articolo scritto per L'Unità

A Bersani interessa poco assistere a una corsa a schierarsi con questo o quel candidato: non serve a raggiungere l'obiettivo delle primarie, che dovrebbero favorire una discussione su quale sia la piattaforma politica e programmatica con cui ci si candida a governare. Il gioco degli endorsement fa il paio con una discussione tutta sulla "rottamazione". Che per Bersani è tutt'altro che utile. Un po' perché in questi mesi bisogna parlare dell'Italia, dei suoi problemi e di come risolverli, un po' perché denigrare gli attuali vertici del partito rischia di indebolire il Pd in vista delle politiche.

«Il Pd è un partito senza padroni. 
Con un segretario sì, ma senza padroni dentro e ancor meno fuori.».


«Ma, cerchiamo di volerci bene perché a massacrarci ci pensano gli altri». Bersani, ricorrendo a un modo di dire che ripete spesso - «la ruota girerà,» - assicura che il rinnovamento ci sarà, però chiede «rispetto» per quelli che si vorrebbe "rottamare": «Stiamo parlando di quelli che insieme a Prodi ci hanno portato in Europa e di quelli che con coraggio e fantasia hanno fatto nascere il Pd». Nei 2013, ricorda poi, il partito è atteso a due momenti di rinnovamento, uno certo e uno possibile. «Avremo due appuntamenti, il congresso e, chissà mai, anche il governo del Paese. Cerchiamo di volerci un po' bene, altrimenti perché deve volercene il Paese?». 

ITALIA BENE COMUNE
Che l'appello venga o meno raccolto, Bersani non intende cambiare registro per la sua campagna..., Bersani insiste sull'«Italia bene comune» e continuerà a stare sui problemi del Paese. Anche perché, dice riferendosi a qualche uscita del governo, «sento qualcuno dire che la situazione migliora, non so che termometro abbia per misurare la febbre. I termometri che uso io sono il lavoro, i consumi della gente normale, gli investimenti che danno lavoro, questi termometri segnano febbre alta».

Sul lavoro rischia di innescarsi una discussione delicata, visto che Vendola insieme ad Di Pietro ha lanciato una raccolta di firme per un referendum contro la riforma Fornero. Riforma che il Pd, ascoltando le parti sociali, vuole modificare in Parlamento nei 2013, mentre un referendum («su cui non abbiamo una posizione antitetica», dice Bersani) potrebbe essere votato non prima del 2014. 

Monti bis. «Monti deciderà lui quel che vuol fare - dice il leader democratico - io ho una grandissima stima di Monti, vedono tutti che è riuscito a dare nel mondo un profilo di serietà, credibilità e rigore. Per noi questi risultati sono un punto di non ritorno al cui interno vogliamo mettere più lavoro, più equità, più uguaglianza, più diritti».

Qui si può scaricare l'intervento integrale "La nostra sfida per il paese" di Pier Luigi Bersani alla festa democratica di Reggio Emilia dove il segretario del Pd ha illustrato le linee guida per il governo del paese.

DoppiaM

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