La Grecia nel caos


E tre.

Anche il socialista Evangelos Venizelos, incaricato di formare un governo di unità per il Paese, non ce l'ha fatta e oggi rimetterà il suo mandato nelle mani del presidente Karolos Paopulias.

Prima di lui avevano tentato Alexiz Tsipras, leader della coalizione di sinistra radicale SYRIZA e Antonis Samaras di Nuova Democrazia, il partito di centrodestra uscito “vincitore” dalle elezioni legislative in Grecia.

La Grecia continua a ricevere mensilmente le rate del prestito internazionale garantito da Unione Europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale, senza le quali il paese andrebbe rapidamente in crisi di liquidità. L’erogazione del denaro è però soggetta al rigore dei conti e all'approvazione di riforme, che larga parte dei partiti greci rigetta: il cosiddetto “memorandum”, contestato da destra e da sinistra, che molti vorrebbero rinegoziare.

La Grecia deve approvare il mese prossimo un nuovo pacchetto di tagli da 14,5 miliardi di euro, per assicurarsi la nuova tranche.

Si va quindi verso nuove elezioni a giugno.

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