Il Pd è pronto a governare


Ieri Pierluigi Bersani ha incontrato la stampa estera.

Una intervista a trecentosessanta gradi, quella rilasciata dal Segretario dei democratici. Si parte dal prossimo appuntamento elettorale, le amministrative del 6-7 maggio e subito il pensiero non può che andare al voto francese; il tema dell'occupazione e la riforma del mercato del lavoro sono i due temi centrali dell'intervista, che si conclude con il tema caldo di questi giorni, l'Imu.

Ce la racconta Repubblica 

Il Pd è pronto a governare. Parola di Pierluigi Bersani 

Amministrative
"Dopo i disastri della politica personalistica e populistica, il Pd è pronto a governare il paese e caricarsi sulle spalle il fardello dei disastri combinati da altri in questi anni", afferma il segretario democratico rispondendo a una domanda su un possibile governo di Beppe Grillo. "Al contrario - sostiene - le cose stanno girando nell'altro senso. Abbiamo avuto al governo la personalizzazione estrema e il populismo e questo ha stremato il sistema politico, ma ora ci sarà una fase ricostruttiva". "Noi siamo dei bebè - dice ancora - perché il Pd è nato quatto anni fa, ma il Pd non è più un esperimento, è il primo partito del paese in grado di caricarsi del governo del paese" e "sono piuttosto fiducioso sui candidati del Pd alle prossime amministrative".

"Ci stiamo avvitando in un meccanismo che vede alternarsi recessione e compressione dei bilanci - prosegue - Io mi auguro che i prossimi appuntamenti elettorali ci diano lo spazio per dare forza a una piattaforma, quella dei progressisti europei, che è alternativa alla destra. Oggi la destra è ingabbiata dalla sua stessa ricetta noi invece pensiamo che si possano attivare subito investimenti, ad esempio attraverso gli enti locali".

Europa
"Sarebbe cosa buona e giusta - auspica quindi il leader del Pd - che al Consiglio Ue di giugno ci fosse una riflessione su come avviare un po' di investimenti" e in particolare "serve una mini golden ruleimmediata che dia la possibilità di attivare un po' di investimenti". Bersani si dice quindi convinto che dal voto dei prossimi giorni nei vari paesi europei "ci potrà essere l'inizio di un cambiamento di fase".


"Da qui al 2013 o si percorre la strada di forze progressiste, democratiche ed europeiste che fronteggiano il populismo, consentendoci di guardare con fiducia all'europa, o se vince l'altra strada in fondo non c'è l'Europa". 

Invece, "se vince Hollande - sottolinea - penso che Monti dovrà cogliere tutti gli spazi in Europa perché ci sia un cambiamento di rotta rispetto alle politiche anticrisi". "Monti lo sta facendo, nei colloqui con Angela Merkel, ma non abbiamo piu" molto tempo". 

Del resto, avverte il leader democratico, "quando arriverà in parlamento noi voteremo il fiscal compact, ma chiederemo che sia affiancato da un'iniziativa per la crescita". "Il tema dell'occupazione - aggiunge - è largamente europeo in questo momento. In Italia abbiamo dati drammatici, ma non siamo i soli ad averli".

Mercato del lavoro
Sulla riforma del mercato del lavoro il segretario del Pd spiega: "Adesso mi sembra che in commissione si stia discutendo ancora di tecnicalità, ma mi auguro che quando si arriverà al punto, non si voglia mettere in discussione il punto di equilibrio trovato sull'articolo 18". "Il 95 per cento delle imprese - precisa - è sotto la soglia dell'articolo 18. Il problema non è questo è che qui non c'è lavoro, non girano liquidità e investimenti. E il governo deve trovare una risposta".

Imu
Altro tema caldo di questi giorni è l'Imu. "Il peso dell'Imu è effettivamente micidiale - sostiene Bersani - Per questo noi proponemmo di affiancare all'Imu un'imposta patrimoniale sui grandi patrimoni per redistruire meglio il carico. Ma i miei contendenti politici, allora dov'erano? Noi possiamo anche dire qualcosa, ma loro dovrebbero stare zitti".

DoppiaM

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