Il Giappone spegne il nucleare

foto da www.ilpost.it

Il Giappone ha spento ieri l'ultimo
dei suoi 54 reattori nucleari ancora in funzione.

Lo stop dei reattori è in realtà obbligatorio ogni 13 mesi, per poter effettuare i controlli ordinari. Ma dopo il devastante sisma e lo tsunami dell'11 marzo 2011, i dubbi sulla sulla sicurezza degli impianti hanno portato il governo ad imporre una revisione straordinaria, per testare la sicurezza di tutte le centrali nucleari del paese in caso di eventuali disastri naturali.

Si tratta dunque di una misura temporanea e non di una rinuncia definitiva al nucleare. Il governo giapponese, infatti, conta di riaprire gran parte dei reattori entro l'anno, ma molte amministrazioni locali, su pressione dei cittadini giapponesi, sono fortemente contrarie alla rimessa in funzione dei reattori e questo sarà un grande problema per il governo.

Fino all'incidente nucleare di Fukushima, la produzione energetica del Giappone dipendeva per il 30 per cento dalle centrali nucleari.

E ieri, in contemporanea alla chiusura del reattore, c'è stata una grande manifestazione a Tokyo contro il nucleare in Giappone, durante la quale sono stati mostrati anche i cosiddetti Koinobori, ossia grandi pesci di carta o di stoffa, tipici della tradizionale "Festa dei Bambini", che si è tienuta proprio ieri.

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