Il Cev


Maurizio Cevenini, ex candidato sindaco del Pd a Bologna nel 2011, si è suicidato ieri mattina gettandosi da una delle "torrette" della sede del Consiglio regionale dell'Emilia Romagna in Viale Aldo Moro. La notizia è stata data nella prima mattinata dal Presidente del Consiglio regionale Emilia-Romagna Matteo Richetti.

Cevenini, 58 anni, era consigliere regionale dal 2010 e nel 2011 era stato candidato dal Pd alla carica di sindaco di Bologna, ma aveva dovuto ritirare la propria candidatura dopo essere stato colpito da ictus.

Il suo impegno politico nel capoluogo emiliano lo aveva portato a partecipare alle primarie del 2008, nelle quali aveva raccolto oltre il 23% dei voti, piazzandosi alle spalle di Flavio Del Bono.

Il "Cev" era amatissimo a Bologna, anche per la sua passione per il calcio e per essere un «recordman» nella celebrazione di matrimoni in Comune dove è stato consigliere sin dal 1995. Su Facebook, Cevenini aveva dovuto aprire tre profili, perché uno solo e nemmeno due bastavano a contenere la quantità di persone «amiche» sul social network.

Anche Pier Luigi Bersani ha commentato il decesso improvviso come una "notizia sconvolgente, non riesco a crederci". Poi ha continuato: “Nel ricordare il Cev, non riesco ancora a parlare da segretario del suo amatissimo partito. Adesso voglio solo ricordare la sua umanità, la sua intelligenza, la sua sensibilità straordinaria. La perdita di Maurizio è una ferita vera”.

"Siamo sconvolti e profondamente rattristati per la tragica morte di Maurizio Cevenini. Il nostro pensiero va alla sua famiglia a cui esprimiamo cordoglio e vicinanza. Ma un pensiero va anche a Bologna, la sua amata città che perde un ottimo amministratore, un uomo onesto e sensibile, un esempio di correttezza e passione civile che rimarrà sempre vivo", ha dichiarato Davide Zoggia, Responsabile Enti Locali del Pd.

"Provo sgomento e dolore per la tragica morte di Maurizio Cevenini. Una persona perbene, un politico appassionato e sincero che ha meritato l'affetto della sua città. Bologna lo ricorderà con nostalgia e affetto. Anche a nome dell'Assemblea nazionale del Pd esprimo alla famiglia di Maurizio il mio più vivo cordoglio e sono vicina al dolore dei democratici bolognesi". Così Rosy Bindi, Presidente dell'Assemblea nazionale del PD.

Molti, da ieri, si domandano come una persona così amata abbia deciso di compiere questo estremo gesto del suicidio.

“Conoscevamo tutti il Cev, ma sapevamo poco di Maurizio”, c’è scritto oggi nell’edizione bolognese di Repubblica . E ancora: “Quel passo indietro a cui l’aveva costretto la malattia, non l’aveva fatto ritornare nel ruolo da cui era partito, ma l’aveva fatto atterrare nella terra di nessuno. Non più l’outsider, il politico a portata di mano, mister preferenze, l’uomo dei matrimoni e il magico banditore delle Feste dell’Unità. Ma solo e soltanto quello che avrebbe potuto diventare sindaco e che invece si era dovuto arrendere a un’ischemia. Il suo grande sogno di fatto lo aveva fatto precipitare in un incubo dal quale non è più riuscito a uscire. Che un uomo dalle mille energie e dalle mille allegrie abbia ceduto alla disperazione, ci lascia sgomenti. Che quell’uomo sia Maurizio Cevenini, ci lascia straziati”.

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